HUMUS: AMMENDANTE O FERTILIZZANTE?
Cosa vuol dire che l'humus è un
ammendante? Che differenza c'è tra ammendante e fertilizzante e in
che modo influiscono i due diversi prodotti sulla fertilità del suolo?
La fertilità del suolo è un argomento
riguardo al quale si può leggere molto: su internet e su svariati
testi cartacei è possibile rinvenire una gran quantità di articoli
e di nozioni.
Molti di questi articoli sono assai
lunghi e parecchie persone finiscono per non leggerli fino in fondo,
a meno che non siano veramente interessate all'argomento. Inoltre si
parla per lo più di agricoltura estensiva o, quantomeno, della
produzione di ortaggi salutari, per cui l'amatore a cui interessa
coltivare un'aiola di fiori in giardino potrebbe pensare :”Si, ma
cosa importa a me? I fiori devono solo essere belli, mica fare bene!
Una bella annaffiata con concime chimico et voilà!”
Ma sia che abbiate comprato un
sacchetto di humus “La terra che vive” e vogliate saperne di più,
sia che siate semplicemente curiosi di capire che diamine di
differenza c'è tra un ammendante ed un fertilizzante, avere un'idea
abbastanza chiara riguardo al concetto di “fertilità del suolo”
è indispensabile per poter capire il resto, quindi restate con me 5 minuti e spero che
riuscirò a spiegarvi non solo la differenza tra ammendanti e fertilizzanti ma anche gli
effetti a breve e lungo termine che essi potrebbero avere sul vostro
orto, sul vostro giardino o semplicemente nei vasi sul vostro
balcone.
Dunque, cerchiamo di sintetizzare
l'argomento e scusatemi se la prendo appena un po' larga iniziando
con una domanda che è assolutamente necessario porsi per cominciare: di cosa hanno bisogno le piante per crescere bene?
Di un terreno ricco di sostanze
nutritive, direte voi. Eh no, non è così semplice.
Punto 1:
Immaginate di avere fame e di avere di
fronte a voi, ad esempio, un bel piatto di pastasciutta. E'
profumata e fumante , ma voi
avete un terribile mal di denti, oppure un attacco di gastrite, o ancora siete caduti dalle scale,
avete battuto la faccia e non potete muovere la bocca
per masticare. Potrete ingurgitare qualche fusillo
ingoiandolo così com'è con il risultato che, se non vi strozzate subito, esso verrà mal
digerito e male assimilato. Dunque il cibo c'è, ma voi non siete in grado di utilizzarlo.
Punto 2:
Bene, adesso siete
guariti, ma aspettate a dire “GNAM!” perchè la pastasciutta è
chiusa in una scatola di vetro antiproiettile sigillata e indistruttibile e voi non
la potete aprire. Dunque il cibo c'è ma per voi è inaccessibile,
cioè non disponibile.
Punto 3:
Ora (siete
pronti?) immaginatevi di stare bene, la pastasciutta è fuori dalla
scatola e voi siete in gran forma e già pronti con la
forchetta....senonchè il dannato piatto di pastasciutta, questa
volta, si trova su un nastro trasportatore che lo fa sfrecciare
davanti a voi a 60 km orari e voi riuscite ad arraffarne a malapena
una forchettata prima di vederlo scomparire all'orizzonte. Bene, in
questo caso il cibo c'è, è disponibile, voi siete in grado di
mangiarlo ma esso non permane vicino a voi il tempo necessario
perchè possiate mangiarlo tutto.
Punto 4:
“Ma basta con
questa storia! Abbiamo fame!” direte voi. Ok, dunque adesso
mangiate pure la vostra pastasciutta. Buona, eh? E cosa c'è per
cena? Pastasciutta! E domani a pranzo? Pastasciutta! E dopodomani, e
la prossima settimana....no non me lo dire, provo a
indovinare...PASTASCIUTTA!!!
BASTAAAA!!
Vogliamo un po' di varietà!!
Dunque, torniamo
alla coltivazione delle nostre piante e alla fertilità del suolo.
Per quanto
riguarda le piante, cioè coloro che devono “mangiare”, occorre
innanzitutto (punto 1) che abbiano buoni strumenti per farlo, cioè
che siano in salute e dotate di radici efficienti, numerose e ben
sviluppate.
Gli elementi
nutritivi devono essere non solo presenti, ma anche disponibili, di
diverse varietà e devono restare nella zona delle radici il tempo
necessario perchè queste possano assorbirli (punto 2-3 e 4).
Punto 5:
Esiste anche un
altro tipo di fertilità, che potremmo
definire”biologica-ambientale”, che consiste nella presenza non
di elementi nutritivi, ma di numerosi microorganismi che vivono nel
terreno e che sono di enorme utilità per le piante.
Inoltre è
importante non trascurare il fatto che ci sono altri fattori che
determinano il benessere dei nostri vegetali: l'umidità ottimale, i
giusti valori di PH (acidità o alcalinità), la presenza di ossigeno
tra le particelle del terreno, la traspirabilità e la temperatura
del suolo. Ho messo queste caratteristiche “ambientali” insieme
alla fertilità “biologica” perchè sono le stesse
caratteristiche di cui anche i microorganismi hanno bisogno per
vivere bene.
Diciamo subito che
con un adeguato apporto di humus (che è un ammendante che possiede
anche ottime proprietà nutrienti) riusciamo a soddisfare tutti i
punti fin qui elencati, mentre un fertilizzante soddisfa solo il
punto 2 o pure il punto 4 se ne usate diversi abbinati insieme. Ora,
anche chi si annoia a leggere avrà almeno afferrato i concetti
basilari e può andare a mangiarsi un panino (basta pastasciutta!!).
Chi vuole saperne di più, invece, resti qua che andremo ad
approfondire....
Con la parola
“fertilizzante” si intende, dal punto di vista legale, giuridico
o come lo vogliamo chiamare, un prodotto che apporta al terreno una o
più sostanze chimiche nutritive, in gran quantità e in forma
disponibile per le piante. Questa forma disponibile di solito è un
sale solubile in acqua, infatti il concime chimico si sparge in
superficie e a portarlo giù ci pensa la pioggia. E aancheee (!) se
lo porta giù!! Prendete una manciata di sale, buttatela per terra
sotto un acquazzone e avrete un'idea della fine che fa un concime
chimico: viene dilavato via con estrema rapidità. Ovviamente ci sono
molti altri fattori da tenere in considerazione. Se il terreno è
compatto e l'acqua filtra piano il dilavamento sarà più lento che
in un terreno drenante; inoltre il concime è talmente ricco e
assimilabile che le radici riescono ad assorbirlo in modo
soddisfacente in tempi brevi. A volte lo assorbono fin troppo e ne
restano ustionate, oppure rischiamo di trovare nei nostri ortaggi
concentrazioni troppo elevate di sostanze nocive all'uomo come i
nitrati. Comunque è certo che va somministrato nel momento migliore
per la pianta perchè il concime chimico è un treno in corsa che
passa e se ne va, chi c'è c'è e chi non c'è non c'è. Punto e
basta. Il concime chimico se ne infischia del contesto e delle
relazioni, lui fa il suo lavoro e i problemi degli altri non lo
riguardano. Alcuni concimi chimici hanno formule a lento rilascio,
cioè si sciolgono piano piano. Ma gli aspetti negativi sono molti e
a parte il fatto che percolano fino alle falde acquifere rischiando
di inquinarle, provocano nel terreno situazioni negative come
l'accumulo di sali, variazioni di ph e, soprattutto, in un terreno
costantemente lavorato e poi concimato solo col chimico, i
microorganismi tendono a scomparire e la terra diventa pian piano
sempre più sterile.
Con la parola
“ammendante” si intende, invece, un composto che entra a far
parte del terreno in pianta stabile modificandone anche la struttura.
Può avere proprietà fertilizzanti oppure no.
L'humus è un
ammendante, in virtù del fatto che diventa parte integrante del
suolo, ma possiede pure proprietà fertilizzanti, cioè apporta elementi nutritivi in buona quantità e in
eccellente varietà.
Vediamo quali sono
le caratteristiche dell'humus in relazione ai punti 1-2-3-4 e 5 con
cui abbiamo cominciato.
Punto 1 e 5: nella
sua qualità di ammendante, l'humus dona al terreno la struttura
ideale per lo sviluppo delle radici. Lo rende soffice e spugnoso e
trattiene il giusto grado di umidità. I terreni troppo compatti,
argillosi, che tendono a far ristagnare l'acqua quando sono bagnati e
diventano duri come cemento quando sono asciutti, con l'aggiunta di
humus risulteranno più sciolti, più drenanti e più facilmente
“scavabili” dalle radici; i terreni sabbiosi, che volano via come
polvere e che dopo l'annaffiatura asciugano in 5 minuti,
risulteranno più aggregati, spugnosi e più capaci di trattenere
l'umidità. Le particelle di humus si legano a quelle di terra
formando dei “granelloni” (in paroloni scientifici si chiamano
complessi argilla-humus) che favoriscono la penetrazione dell'aria e
quindi l'ossigenazione.
Ma è dal punto di
vista chimico che l'humus compie i veri “miracoli”. Esso
contiene, infatti, preziose sostanze che stimolano fortemente la
crescita delle piante e l'emissione di abbondanti radici: gli acidi
umici e i fitormoni (ormoni vegetali). Non darò adesso ulteriori
spiegazioni in proposito, perchè per questo argomento sarà
necessario un articolo in cui non si parli d'altro; ma per adesso
sappiate che queste sostanze ci sono e sono talmente efficaci che la
loro presenza rende l'humus indicato anche per trapianti, talee e
come letto di semina (i semi germogliano prima).
E visto che i
pigri a leggere ci hanno lasciato dopo la pastasciutta, aggiungerò 2
parole riguardo ai microorganismi che l'humus apporta al terreno e a
cui abbiamo accennato come “fertilità biologica”. Giusto 2
parole, perchè anche questo argomento è talmente vasto che andrà
trattato a parte, ma sufficienti per sapere che questi esseri,
invisibili ai nostri occhi, aiutano le piante a stare in salute, non
solo aiutandole a nutrirsi ma anche opponendo una forte competizione
verso quegli altri esseri invisibili che cercano di farle ammalare
(vorrei ricordarvi che stiamo parlando dell'humus di lombrico e non
di humus in generale. Avremo bisogno di un ulteriore articolo a parte
per chiarire che c'è humus e humus).
Punto 2 -3-4 e 5:
Ecco che le due parole riguardo ai microorganismi diventano 4 e anche
8 perchè, sempre fermo restando che sarà necessario un articolo a
parte, bisogna dire subito che sono loro che aprono la maggior parte
delle scatole di vetro. L'aria ed il terreno sono letteralmente pieni
di cibo per piante, piatti di pastasciutta, polpette e budini che volano o vivono
sottoterra, tutti ermeticamente chiusi nelle loro teche. La chiave
per aprirle ce l'hanno i funghi (in questo caso microfunghi), gli attinomiceti e i
batteri; e pure gli enzimi, che in realtà non sono microorganismi ma
fanno comunque parte degli ospiti graditi che l'humus di lombrico ci porta.
Chimicamente
l'humus è piuttosto ricco di elementi nutritivi disponibili in
grande varietà e in discreta quantità, e con “discreta”
intendiamo dire che ci sono, ma la misura in cui sono presenti non è
paragonabile all'altissima concentrazione che possiamo trovare in un
concime chimico. Ma molti microorganismi che vivono nell'humus sono
in grado di tirar fuori cibo da dove, in apparenza, non ce n'è. E il
caso, ad esempio, dei batteri azotofissatori (che riescono a rendere
disponibile per le piante l'azoto dell'atmosfera) e dei batteri nitrificanti. E pure le stesse
sostanze umiche sono ricche di azoto, non ancora disponibile, ma
possiedono sistemi (come lo scambio cationico ecc., lasciamo
perdere, ne riparleremo, per ora accontentatevi) che consentono che
le scatole vengano aperte piano piano, in un modo ben distribuito nel
tempo, così che magari un banchetto non si fa, ma di certo si mangia
tutti i giorni. E ciò che al momento non serve, non si butta via ma si tiene per domani. Se poi proprio volete organizzare un'immensa
mangiata (tipo quelle che facevano i romani, da farsi scoppiare la
pancia) e decidete di buttare in terra pure un po' di chimico, allora
i colloidi (altre sostanze presenti nell'humus su cui
approfondiremo in seguito....non so se ve ne state accorgendo ma
l'humus è un “mondo” non una “cosa”), insomma i colloidi
tengono appiccicati a sé gli elementi nutritivi (altrimenti che
colloidi sarebbero?) e fanno in modo che restino intorno alle radici
per più tempo di quanto intenderebbero rimanere (i sali han sempre
fretta).
Sempre la natura
colloidale dell'humus, inoltre, funziona come tampone limitando i
danni di concimazioni eccessive, ammortizza gli sbalzi di ph e nel
complesso mitiga ogni eccesso di qualsiasi genere che si potrebbe
abbattere sul terreno e sulle nostre piante in maniera rovinosa.
Questo vuol dire che, se avete intenzione di usare un pò di concime chimico per le piante più esigenti, una buona integrazione di humus al terreno sarà molto utile, da una parte per sfruttare al meglio il potenziale del fertilizzante, dall'altra per minimizzare i rischi che il suo utilizzo comporta.
Questo vuol dire che, se avete intenzione di usare un pò di concime chimico per le piante più esigenti, una buona integrazione di humus al terreno sarà molto utile, da una parte per sfruttare al meglio il potenziale del fertilizzante, dall'altra per minimizzare i rischi che il suo utilizzo comporta.
L'humus è un
ammendante, nel senso che è un qualcosa che si usa in quantità tale
da andare ad incidere sulla struttura fisica del terreno in cui
vivono le nostre piante. Oltre ad essere un ammendante possiede
ottime qualità nutritive, stimola la crescita e la
radicazione ed è un prezioso inoculo di microorganismi nel suolo.
L'humus rende il
terreno (e di conseguenza le piante che ci vivono) sano, attivo,
vivo, capace di autonomia e lo fa in modo così sofisticato,
articolato e variegato che per spiegare tutto per bene saranno
necessari molti altri articoli. Lo faremo un po' alla volta. Ma sia
che coltiviate un orto, un giardino o i vasi sul balcone, sappiate
che con l'humus non apportate solo nutrimento o comodità: l'humus è
un habitat completo. E' come regalare una giungla alla tigre invece
che una bistecca, un mare ad un pesce invece che una manciata di
gamberetti, un cielo ad un uccello piuttosto che un pugno di insetti
volanti. Non si limita a nutrire, ma fornisce pure gli strumenti
perchè il nutrimento si crei, le condizioni giuste perchè ciò
possa accadere, perchè le piante vivano come creature sane che sanno
come sfruttare al meglio il loro ambiente piuttosto che come malati
nutriti con la flebo in letti d'ospedale. Il vostro orto, il vostro
giardino e i vostri vasi saranno più fertili e vitali nel senso più
vasto della parola e, soprattutto, lo saranno sempre più nel tempo.
Articolo di Serena Guerra, alias Humus Bio: la Terra che vive
Scritto e pubblicato il 12 Novembre 2017
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