COME SI USA L'HUMUS?

                                                   

Vediamo adesso come, e in quali dosi, va adoperato il nostro humus (o vermicompost) per ottenere buoni risultati ad un costo accessibile.
Nell'articolo “Humus: ammendante o fertilizzante?” abbiamo visto che l'humus dovrebbe divenire parte integrante del suolo: questo non significa che dobbiamo scaricarne un tir in giardino, o nel nostro orto, e poi chiamare una ruspa per rimescolare il tutto! Inizieremo spagendone un pò intorno alle nostre piante ed interrandolo leggermente, con una zappetta o un rastrello, o col motocoltivatore se abbiamo un orto. Facendo questo un paio di volte all'anno andremo a migliorare progressivamente la qualità del nostro terreno.
La maggior parte degli autori sono concordi nell'affermare che il suolo raggiunge il livello ottimale di fertilità quando la sostanza organica si aggira intorno al 25-30%. Questo vuol dire che, calcolando più o meno il volume di terra occupato dalle radici, circa un terzo/un quarto di questo dovrebbe essere humus. La dose da usare dipende dalle esigenze delle piante da coltivare e dal tipo di terreno che andremo a concimare: useremo più humus se stiamo ammendando un terreno povero, praticamente privo di sostanza organica, mentre potremo utilizzarne un po' meno su un terreno più ricco.
Andiamo ad analizzare nel dettaglio le varie situazioni:

PIANTE IN VASO

Se stiamo effettuando un rinvaso il dosaggio è molto semplice, perchè basta mescolare una parte di humus con 2/3 parti di terra ed usare la miscela per riempire il vaso (più humus se usiamo terra da giardino, molto povera in sostanza organica, meno humus se utilizziamo del terriccio più ricco, tipo il terriccio universale). Se invece abbiamo una pianta dentro ad un vaso da cui non la vogliamo togliere, utilizzando un cucchiaio o una paletta andiamo a levare il vecchio terriccio in superficie e intorno alle radici, per poi sostituirlo con humus puro. Quindi, bucherellando il tutto con uno stecchino, cercheremo di farlo penetrare il più possibile all'interno del vecchio pane di terra.
E' abbastanza importante che la miscela in cui è interrata la pianta non arrivi proprio fino al bordo del vaso, in modo che resti spazio per una leggera pacciamatura (copertura del terreno) di 2/3 cm in superficie. Possiamo usare svariati materiali come erba secca, foglie, segatura, torba, lana, trucioli di carta ed altro. L'importante è che lo strato superficiale del terreno non sia direttamente a contatto con l'aria e con i raggi del sole, in modo che l'humus resti sempre umido, perchè se lo facciamo seccare troppo diminuisce di volume. Inoltre, dato che la quantità di terra contenuta in un vaso è molto limitata, l'attività assorbente delle radici unita all'evaporazione di superficie, riescono ad asciugarla in tempi brevissimi. La conseguenza è che il pane di terra, seccandosi, si ritira su se stesso, lasciando uno spazio vuoto tra la parete del vaso ed il terriccio. Insomma, la “zolla” diventa una “zolletta” che sguazza in un vaso troppo grande e questa situazione rende difficilissimo annaffiare le piante perchè l'acqua, invece di penetrare all'interno del terreno, scivola via nell'intercapedine rimasta tra questo e il vaso. Con una bella pacciamatura in superficie, invece, unita al giusto numero di annaffiature, avremo sempre nei nostri vasi un'umidità ottimale ed un terriccio soffice e sciolto.

TAPPETI ERBOSI   

L'erba ha radici molto superficiali per cui, sui tappeti erbosi, basta spargere l'humus come il formaggio sugli spaghetti e bagnare perbene. Dal momento che non macchia, non abbiate timore di trasformare il vostro prato in una poltiglia melmosa: spargete, annaffiate e il giorno dopo non si vedrà più niente. Le dosi, in questo caso, sono di 500/1000 gr per mq. Se avete cani o altri animali domestici sappiate che l'humus non gli farà male se lo leccano e non li sporcherà (beh...forse se il vostro cane rovescia la carriola dell'humus e ci si rotola dentro potrebbe sporcarsi un pochino).
Potete adottare il dosaggio minore, un paio di volte l'anno, per mantenere il prato in buona salute, mentre su un prato sofferente e danneggiato è più indicato il dosaggio maggiore, almeno fin quando non tornerà in buono stato. L'humus stimola la germinazione dei semi e l'espansione delle radici, quindi se non avete ancora un prato e intendete seminarlo, spargere i semi su un leggero letto di humus sarà il sistema più indicato per accelerare la formazione di un bel manto d'erba.


L'HUMUS NELL'ORTO E IN GIARDINO

Per l'utilizzo dell'humus nell'orto e nel giardino si applicano più o meno gli stessi principi che abbiamo visto per le piante in vaso e per i tappeti erbosi; cioè la quantità che useremo dipenderà dalla grandezza delle piante da trattare (e di conseguenza dall'espansione dell'apparato radicale) e da quanto sono fitte o lontane tra di loro.
Quindi sia che stiamo impiantando un'aiola di fiori annuali o preparando il terreno per una porca di insalata, ci comporteremo allo stesso modo, visto che le dimensioni e la densità delle piantine sono più o meno le solite e le radici occuperanno praticamente i 100% dello spazio interessato.
E' vero che l'humus va mescolato alla terra, ma non a grande profondità. Infatti i microorganismi benefici che esso apporta e le reazioni biochimiche che lo caratterizzano, per essere ben attivi hanno bisogno di ossigeno, quindi andremo a lavorare con l'humus solo lo strato superficiale del terreno (10/30 cm circa) in cui l'aria riesce a penetrare. A portare più giù le sostanze nutritive ci penserà la pioggia. Diciamo che, parlando di piantine della dimensione di un cesto di insalata, con 20 kg di humus possiamo preparare circa 10 mq di terreno. Rispetto al dosaggio applicato alle piante in vaso di circa un quarto/un terzo di humus in relazione al volume di terra, in pieno campo possiamo usarne un po' meno, visto che le radici si espandono di più e possono attingere nutrimento da un'area più vasta. E' sempre consigliabile una dose maggiore per il primo anno mentre gli anni successivi, in un terreno che già da tempo riceve humus con regolarità, potremo aggiungerne meno. Infatti l'humus si consuma, ma molto lentamente. Ogni anno, nel nostro terreno, ne avremo sempre un po' dell'anno prima e potremo spargerne un po' meno rispetto alla quantità utilizzata al primo impianto. Ricordate che stiamo parlando di un prodotto naturale, che non brucia le piante e non va dosato col contagocce. Non occorre che diventiate pazzi con il metro e la bilancia, usate pure gli occhi: se vedete che il vostro terreno ha cambiato colore e da giallo, o grigio, è diventato più scuro e marroncino, allora avete aggiunto humus a sufficienza. Se non notate la differenza, mettetene di più.
Se la vostra insalata o i fiori dell'aiola sono già alti e non state preparando un nuovo impianto, ma volete solo somministrare un po' di humus senza zappare e buttare all'aria tutto, allora comportatevi come per il tappeto erboso: un chiletto a mq e annaffiare!
Nel caso di piante più grandi e meno fitte, come pomodori, fagioli, piante perenni fiorite o aromatiche, invece che sprecare l'humus dove le radici potrebbero non arrivare mai, concentratelo nella zona intorno alla pianta. Nell'orto collocatelo prevalentemente lungo le file e nei solchi di semina. Potete spargerne un po' prima di fresare e poi aumentare la dose nelle buchette al momento del trapianto o intorno alle singole piante, zappettando leggermente, prima e durante la fioritura e la fruttificazione. E' importante conoscere le esigenze colturali delle piante che stiamo trattando. L'humus fa bene praticamente a tutti ma se abbiamo intenzione di coltivare ceci, che gradiscono un terreno piuttosto povero, ne useremo molto meno che per coltivare le fragole che, al contrario, amano un suolo soffice e ricco e rispondono con entusiasmo ad abbondanti dosi di humus!

ALBERI E ARBUSTI


Se dovete mettere a dimora un arbusto o un albero, dovrete scavare innanzitutto una bella buca in cui le radici nude o il pane di terra ci stiano più che comodi. Se ad esempio il vostro arbusto (o il vostro alberello) ha un cespo di radici largo 40 cm e profondo 30, scavate una buca di almeno 50 cm di profondità e 60 di diametro, e se il terreno è molto duro non sarebbe male lavorarlo un po' con la vanga anche in un raggio un po' maggiore. Dopo di che comportatevi come se la buca fosse un vaso, cioè mescolate l'humus alla terra in percentuale adeguata: gettate dentro una palata di humus, 2 di terra, 1 di humus e così via. Alcune palettate di humus puro a diretto contatto con le radici, aiuteranno l'attecchimento della vostra pianta. Se il vostro alberello era stato precedentemente allevato in vaso e le radici avevano occupato tutto lo spazio disponibile, è importante che il pane di terra non venga sistemato nella buca tale e quale l'avete tolto dal recipiente, con le radici tutte arrotolate. Prendete un coltello e tagliate delle fette tutt'intorno in modo da ottenere un pane da cui le radici escano diritte. Questo perchè, se le radici sono arrotolate, anche dopo il trapianto invece di espandersi tendono a rimanere dove sono, come se un vaso invisibile le contenesse ancora, e la pianta non attecchisce bene. Se tagliamo le punte arrotolate, invece, le radici uscendo dritte dalla matassa penetreranno nel terreno circostante espandendosi perbene.
Se l'arbusto o l'alberello non vanno trapiantati ma solo concimati, dovete spargere l'humus nella zona occupata dalle radici e zappettare un po' per farlo penetrare. Meglio ancora, una vangatina che smuova il terreno ad una profondità di 20/30 cm. Più o meno, le radici si espandono intorno ad una pianta in un raggio proporzionale alla chioma, cioè all'incirca nella zona in cui cade l'ombra a mezzogiorno. Anche se negli alberi e negli arbusti le radici scendono a profondità molto maggiori di 20/30 cm, a noi interessa concimare solo questa parte più superficiale di terreno, per i motivi già esposti nel capitolo precedente: in linea di massima nessun apporto organico al terreno, di nessun tipo, andrebbe mai interrato profondamente, perchè tutti gli eventi bio-chimici favorevoli allo sviluppo delle nostre piante, per avere luogo hanno bisogno di aria. Sarà poi la pioggia, pian piano, a portare le sostanze nutritive anche agli strati più profondi. Per una concimazione di questo tipo si possono usare un paio di kg di humus per metro quadrato o anche più: dipende molto dallo stato di salute delle piante e dalle diverse esigenze colturali. Per esempio per un rigoglioso cespuglio di cistus, pianta frugale e poco esigente in fatto di concimazioni, un kg di humus tutto intorno sarà più che sufficiente mentre per una rosa, pianta notoriamente amante delle concimazioni organiche, ne useremo 2 o anche 3. I limoni sono piante amanti dell'azoto, di cui l'humus è piuttosto ricco. Possiamo usare un paio di kg di humus per pianta, un paio di volte l'anno, se essa è verde e in salute, ma se vediamo se ha le foglie gialle tipiche degli agrumi in carenza di azoto, allora sarà meglio aumentare molto la dose! Anche qui è importante conoscere le nostre piante e le loro esigenze. Comunque, per quanto riguarda l'humus, rischi di dosaggio eccessivo non ce ne sono. Infatti non brucia le radici, non c'è da aver paura di averne dato troppo. Anzi, si può pure metterlo a macerare in acqua ed ottenere una specie di the nutriente da spruzzare sulle foglie!

TALEE, MARGOTTE, SEMINE ECC.
L'humus stimola l'emissione di nuove radici e accelera la germinazione dei semi. Nei vasetti delle talee, nei sacchettini per le margotte e nei letti di semina è conveniente aumentare la dose fino a 1 parte di humus e 1 di terriccio.





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