Oggi va molto di moda la ricerca di prodotti naturali ma questa parola, "naturale", a volte è piuttosto lontana dall'immagine che crea nella nostra mente. Il letame, ad esempio, è visto come una cosa naturale; ma se l'animale che l'ha prodotto vive una vita triste, rinchiuso in una stalla nella quale attende l'ora di essere macellato, e se lo stesso letame viene raccolto e lavorato utilizzando trattori ed altri mezzi che bruciano litri e litri di gasolio, quanto resta di naturale in ciò che otteniamo? Dovremmo sempre evitare di soffermare l'attenzione solo sul prodotto finito, quello che arriva nelle nostre mani, ed andare piuttosto ad indagare sui processi che l'hanno portato fino a noi. Vediamo, dunque, come viene prodotto l'humus bio:la Terra che vive:
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CRUELTY FREE |
C'è un fazzoletto di terra, subito fuori Pisa, in cui ha sede il centro ippico "La Mezza Fermata", un'associazione sportiva che si propone lo scopo di divulgare l'amore per il cavallo e per la buona equitazione. I cavalli che vivono lì sono tutti esclusi dalla macellazione, hanno di fronte a loro una serena vecchiaia e vivono le loro giornate facendo sport, oziando all'aperto e godendo di un ricovero sicuro per la notte o in caso di intemperie. Mangiano fieno di ottima qualità e cereali fioccati. Sono i nostri produttori di materia prima, cioè il letame equino. I loro nomi? Smoky, Thor, Nike, Riccardina, Eliott, Sera, Carota e Tabata.
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ECOSOSTENIBILE |
Vengono puliti tutti i giorni utilizzando forca e carriola ed il letame viene portato a piedi ai cassoni in cui vivono i lombrichi a pochi metri di distanza. Dall'incessante lavoro di questi animaletti otterremo il nostro humus. Questo, a sua volta, viene lavorato a mano, sempre con forca, carriola e pala. I cassoni dei lombrichi e i cumuli in cui riposa l'humus, sono realizzati con semplici teli stesi a terra, niente cemento, niente trattori, solo braccia. L'unico strumento meccanico che viene utilizzato è un setaccio elettrico per la vagliatura del prodotto finito. Questo comporta, ovviamente, che non si possano lavorare enormi quantità di materiale. La produzione è per forza di cose limitata nella quantità, ma portata avanti con cura e rispetto per tutto ciò che ne entra a far parte.
Nelle lombricaie pascolano e si nutrono i merli ed altri uccelli che non vengono disturbati. Coleotteri ormai abbastanza rari, come gli scarabei rinoceronte, le usano per riprodursi, e spalando a mano il letame abbiamo la possibilità di non ferire loro e le loro larve quando le troviamo, così come riusciamo a non distruggere tutti gli altri animaletti che in quello strano habitat trovano un rifugio ideale (orbettini, topiragno ecc.). Questo è il nostro humus, prodotto con cura e amore e nel rispetto di ciò che lo circonda e che merita appieno il nome che gli abbiamo dato: la Terra che vive!
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